Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prosa

 

Autore: fire

Status: In corso

Serie: City Hunter

 

Total: 18 capitoli

Pubblicato: 06-09-08

Ultimo aggiornamento: 09-09-08

 

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RomanceSongfic

 

Riassunto: Kaori lo guardò negli occhi incredula. Gli stessi fotogrammi passavano veloci nella sua mente, ripetendosi all'infinito. Dopo di che si girò ed abbandonò correndo la chiesa con l'enorme stupore di tutti mentre salate lacrime solcavano il suo viso e nell'andarsene perse pure il velo col diadema. Mentre ripensava alla notte in cui lei e Ryo avevano fatto l'amore per la prima volta. Alle emozioni che aveva provato. Quella stessa notte in cui lui le aveva dichiarato il suo amore e le aveva chiesto di sposarla. Ora, tutti quei ricordi offuscati dagli attimi di dolore più intensi che avesse mai provato in vita sua. Come se il suo cuore si fosse atrofizzato. In un'unica strettissima e lacerante morsa di gelo.

 

Disclaimer: I personaggi di "Morsa di gelo" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo, quelli appartenti al manga. Mentre quelli inventanti frutto della mia fantasia, sono di mia proprietà. Così come le locations fuori dal Manga originale.

 

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   Fanfiction :: Morsa di gelo

 

Capitolo 3 :: 3. Le figlie di Jill

Pubblicato: 06-09-08 - Ultimo aggiornamento: 06-09-08

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18


 

Hacienda Penuelas, 31 Marzo 1973  

 

- 3 - LE FIGLIE DI JILL  

 

Shin Kaibara si svegliò molto presto, quella mattina: erano quasi le sei.  

 

Si vestì, diede un bacio sulla fronte ad Annette che ancora sonnecchiava nel letto. E, senza fare rumore, si diresse nella stanza accanto, dove, nello stesso giaciglio dormivano i suoi due angeli: Zoe e Ryo.  

 

A Ryo era scesa la febbre, constatò. Ed ora dormiva tranquillo e beato.  

 

Prese la sua jeep verde militare un po' scassata che aveva chiamato Vecchia Betsy e si diresse in un paesino a sei chilometri da lì dove gli altri suoi compagni avevano posto l’accampamento ed il loro quartier generale.  

 

Parcheggiò la Vecchia Betsy vicino alle jeep degli altri e si addentrò nel centro del bosco dove c’era l’accampamento. Un profumino delizioso cominciò a solleticargli le narici:  

 

- Già al lavoro, donne? - Disse sorridente Shin alle due donne che stavano cucinando.  

 

- Shhh. Gli altri dormono ancora! - Lo sgridò Hannah avvicinandosi a lui per baciarlo sulla guancia.  

 

Shin fece pochi metri avvicinandosi alla tenda della famiglia di Hannah e sbirciò dentro: Murfin abbracciato ai loro due figli stavano dormendo della grossa russando come un trattore. Sorrise ed andò ad assaggiare quello che stava cucinando l’altra donna, Jill, americana di Baltimora: era con loro da qualche anno, però non aveva mai raccontato niente di sé e della sua vita. Nè perché avesse deciso di entrare a far parte dei ribelli, e nè quale fosse il suo passato.  

 

Tutti loro avevano alle spalle vite diverse, più o meno travagliate, nessuno di loro si sarebbe mai permesso di andare ad esplorare la vita altrui per andare a tirar fuori i fantasmi del proprio passato; e così, quando anche Jill sarebbe stata pronta, loro avrebbero ascoltato volentieri la sua storia.  

 

Jill, Hannah, Annette e Charlotte si occupavano oltre che di preparare il pranzo, anche dei pochi bimbi che vivevano con loro.  

 

Era sempre un rischio tenere dei bambini nell’accampamento considerando il fatto che i soldati dell’Esercito Governativo potevano attaccare in qualsiasi momento e non si facevano di certo scrupolo di nulla.  

 

Ora proprio che Charlotte era rimasta incinta del suo compagno Kenny Field, era al settimo cielo, nonostante le altre le avessero detto che non era stata una mossa saggia. Però lei aveva protestato dicendo che anche loro avevano dei figli e non si dovevano di certo permettere di giudicare lei. Avevano già deciso il nome del bambino, se fosse nato maschio l’avrebbe chiamato Alex, se invece fosse stata una femminuccia, l’avrebbe chiamata Sonia.  

 

Ora Charlie, come la chiamavano tutti, era a letto a riposare, il giorno prima aveva avuto pesanti nausee con tutti i dolori tipici dello stato interessante.  

 

Hannah e Jill continuarono a cucinare la zuppa per tutti gli uomini del loro gruppo che quando si sarebbero svegliati, avrebbero mangiato come dei bisonti e Shin chiacchierò con loro raccontandogli del ritrovamento del bambino.  

 

In quel momento il rumore di una jeep che marciava verso di loro, li spaventò. Tutti e tre estrassero le loro armi mettendosi in posizione di guardia. Pronti a sparare.  

 

Ma misero giù le armi quando riconobbero l’amico e compagno Lincoln Barrows.  

 

- Ma dove eri? Pensavo che dormissi con gli altri! - Disse Hannah avanzando verso di lui.  

 

- No, no, sono stato ad Aguascalientes per vedere un po’ come butta. Ho preso il giornale di oggi. - Disse Barrows con noncuranza.  

 

- Ma sei uno stupido!!! - Esclamò Jill: - Agua è il loro attuale quartier generale! Sei per caso andato là per farci ammazzare tutti!!! Potrebbero averti seguito! Magari aspettano il momento giusto per tirarci un imboscata!!! Non capisci proprio un cazzo!!! -  

 

- Calmati su, non è successo niente. Hanno detto che rispetteranno la tregua, e stavolta lo faranno. Ne sono certo. - Disse Lincoln calmo e pacifico. Jill sbuffò e se ne ritornò ai fornelli con Hannah.  

 

- Allora, novità? - Chiese Shin prendendogli il giornale di mano. E lesse ad alta voce la prima pagina, poi lo sfogliò distrattamente.  

 

- No, niente in particolare. - Rispose Barrows. Shin seduto lì poco distante su una roccia guardò la «sezione estera» e lesse poi ad alta voce:  

 

- Senti senti, cosa dice qua. - Lesse Shin, richiamando l’attenzione dei presenti mentre Jill stava risciacquando una delle caraffe di vetro in cui erano soliti mettere il vino:  

 

- Peter Anderson, noto ricettatore di diamanti, è stato trovato assassinato nella cittadina di La Pedrera, al confine con la Colombia ed il Brasile. Le autorità non sanno ancora chi abbia compiuto il gesto ma si ipotizza che Anderson, a causa del lavoro svolto, potesse avere sicuramente molti nemici. Della sua vita privata si sa poco. Proveniente da una famiglia poverissima di Buenos Aires, vive in un periodo negli Stati Uniti dove lì si sposa. Divorzia pochi anni più tardi dalla moglie, Jillian Compton-Burnett, appartenente ad una delle famiglie più ricche di Baltimora (Maryland). Non si hanno più notizie della donna dopo che è fuggita in Centro America per ragioni ancora sconosciute. Forse si pensa che sia deceduta in circostanze misteriose. Peter Anderson lascia due bambine, sorelle gemelle di cinque anni, di nome Ambra e Marzia. Che ora, sembrano sparite nel nulla... -  

 

La lettura di Shin venne interrotta dal rumore della caraffa che si frantumava a terra, caduta dalle mani di Jill. Nessuno capì in quel momento cosa stava succedendo.  

 

Il cuore spezzato di una giovane donna stava battendo all’impazzata nel suo petto in preda ad una angoscia terribile ed incontrollabile. Si accucciò per terra per raccogliere i cocci della caraffa e anche della sua vita. Ma si fece qualche taglio coi frammenti di vetro.  

 

Così qualche goccia del suo sangue si mescolò alle calde lacrime che scendevano, copiose, dai suoi bellissimi occhi verdi. 

 


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